a cura di Matteo Giacomelli
Per Welfare Aziendale si intende l’insieme delle iniziative volte ad aumentare il benessere del lavoratore e della sua famiglia. Questo sistema di retribuzione sta diventando punto fermo e fondamentale di ogni realtà lavorativa, senza far riferimento al settore.
Il Welfare Aziendale ha come obiettivo diretto, appunto, quello di migliorare il benessere del singolo lavoratore, incrementandone la felicità e, conseguentemente, la produttività e l’impegno. L’obiettivo indiretto è quello di migliorare il clima interno e il benessere organizzativo, riducendo i costi di gestione, il turnover aziendale e migliorando la reputazione dell’azienda.
Altro obiettivo è quello di contribuire all’employer branding, aumentando il potere di attrarre e trattenere i talenti.
Aspetto fondamentale per la non imponibilità delle somme destinate ad un piano di welfare è la loro generalità della popolazione aziendale o a categorie omogenee di dipendenti.
Possono, quindi, essere categorie omogenee:
• dipendenti con lo stesso inquadramento (impiegati, quadri, dirigenti, etc.)
• dipendenti appartenenti ad una certa sede
• dipendenti con lo stesso livello contrattuale
• dipendenti aventi un determinato livello di reddito
• dipendenti con figli.
Ci sono poi dei piani di welfare che possono essere rivolti solo quando si presentano motivazioni sociali molto forti, ad esempio, rivolte ai dipendenti di sesso femminile.
Uno dei problemi che l’azienda deve risolvere per attuare un piano di welfare è come finanziarlo.
Come finanziare un piano di welfare aziendale
Ci sono diversi metodi: uno dei più importanti è il finanziamento diretto che consiste in un investimento dell’azienda che aggiunge alla retribuzione ordinaria altri premi eventuali.
Il secondo metodo è quello della conversione del premio di risultato; in questo caso, il premio è espresso da una relazione bilaterale, con un sindacato, formalizzato tramite una contrattazione di secondo livello con i sindacati. Viene erogato e convertito tramite un accordo tra le parti.
E’ bene studiare un piano di welfare adeguato con il proprio consulente del lavoro e/o fiscale per non incorrere in errori.
Vantaggi generali
Ci sono diversi vantaggi sia per l’impresa e sia per i dipendenti.
Innanzitutto c’è un ottimizzazione del vantaggio fiscale per l’azienda, poi c’è un aumento del potere di acquisto per il dipendente e, per finire, un incremento del benessere aziendale.
Benefici per il dipendente
I principali benefit (non tanto nella forma di denaro ma piuttosto nella forma di beni e servizi) che sono a disposizione delle imprese e dei lavoratori possono essere molte. Ecco un elenco dei più utilizzati:
• assistenza sanitaria
• buoni pasto
• servizio di trasporto
• assicurazioni rischio e assistenza a familiari
• fringe benefits
• voucher
• mutui e finanziamenti
Vantaggi per l’azienda
Possiamo affermare che un’impresa sana e di successo ha bisogno di dipendenti appagati e soddisfatti.
Un piano di Welfare, quindi, tende a portare un miglioramento del clima di lavoro e della qualità delle relazioni interne favorendo la stabilità di un’impresa e migliorare la quantità e la qualità del lavoro svolto al suo interno.
Altro vantaggio per l’azienda è il miglioramento fiscale, offrire, cioè, ai lavoratori un panel di servizi e benefici non monetari il cui valore è superiore a quello generato all’erogazione diretta della corrispondente somma in busta paga.
Per finire, uno dei vantaggi del welfare aziendale è la trasversalità. Obiettivo di questo strumento è la soddisfazione del lavoratore; quindi settore e dimensione dell’azienda non sono aspetti che possono influire sulla buona riuscita di un piano di Welfare aziendale.