a cura di Logiva srl
Falsi miti e noleggio
Una ricerca pubblicata recentemente dall’azienda
di consulenza strategica Areté ci dice che,
dopo l’emergenza Covid-19, solo il 10% della
popolazione nazionale tornerà a utilizzare mezzi
pubblici perché ritenuti non sicuri dal punto di
vista sanitario, preferendo dunque il mezzo privato
per i propri spostamenti. Lo stesso studio
afferma che, vista la crisi economica, sono sempre
più persone che non compreranno la nuova
macchina in contanti optando, tra le varie formule
di acquisizione, anche al noleggio a lungo
termine. Un dato che emergeva già due anni fa
da un’indagine di Quintegia sul rapporto tra gli
italiani e la propria auto mostrava come soltanto
il 6% era assolutamente contrario all’ipotesi; gli
altri si dividevano tra chi l’avrebbe considerata
sicuramente e chi non la escludeva a priori ma
dichiarava di aver bisogno di maggiori informazioni.
La soluzione a lungo termine sta dunque
crescendo, ma potrebbe anche crescere di più,
se non ci fossero dei falsi miti a condizionarne la
visione.
Il primo mito è che si spende troppo rispetto
all’acquisto del veicolo: è vero se guardiamo
esclusivamente il canone mensile. L’affitto
però non è una semplice formula d’acquisizione
della vettura (o del mezzo commerciale): il canone
non è per il solo “ferro” ma è costituito
da un insieme di servizi inclusi nel valore. Ad
esempio le assicurazioni, il bollo, la manutenzione
ordinaria e straordinaria sono voci che,
nel caso di un’auto di proprietà, sono spesso “a
sorpresa”, incerte, magari straordinarie e spesso impreviste. Ci sono poi da considerare i costi intangibili,
come ad esempio il tempo che occorre
impiegare per tutte le burocrazie legate all’auto
(cercare il carrozziere più economico e pagare il
bollo e l’assicurazione). Ci sono da considerare
gli interessi da pagare se l’acquisto è con un finanziamento
o un leasing. Nel noleggio a lungo
termine invece il canone è certo e immutabile:
gli imprevisti non esistono. Possono esserci
unicamente eventuali spese legate allo sforamento
dei chilometri indicati o a danni al veicolo,
ma tutto è chiaro, con oneri certi e ragionevoli
e ben precisati nel contratto. Per capire se
conviene o meno bisogna guardare all’importo
totale dell’utilizzo dell’auto, non solo il prezzo di
listino per il puro “ferro”.
Secondo mito: conviene se fai tanta strada,
almeno 20.000 km. Questa falsa credenza
nasce dal fatto che il noleggio si è prima sviluppato
con le aziende che lo sceglievano per i
propri agenti che per antonomasia guidano tanto.
Falso! Sempre più le società di renting stanno
presentando formule studiate ad hoc per i
clienti privati che invece di viaggi ne fanno pochi,
prevedendo percorrenze in linea con quelle
che normalmente caratterizzano questo target,
anche meno di 10.000 km annui. Soluzioni flessibili,
calcolate e tagliate su misura dunque anche
per chi non fa molti tragitti.
Il terzo mito è che alla fine del contratto
non ci resta in mano niente. Perché il restituire
l’auto alla società di renting deve essere per forza un male? E se fosse invece, come appunto
è, un’opportunità per il cliente? Innanzitutto la
maggior parte delle società, se non tutte, alla
scadenza del contratto offrono al cliente l’opzione
di acquistare la vettura a costi di mercato
e molto competitivi, con un ulteriore anno
di garanzia meccanica e passaggio compreso. In
secondo luogo perché chi non è proprietario non
è costretto alla trafila tipica di quando si cambia
l’auto: farla valutare, trattare sul prezzo, cercare
chi offre di più, accertarsi del passaggio, cercare
di perderci il meno possibile nella rivendita, ecc.
Con il noleggio invece il cliente non deve preoccuparsi
di quella che possiamo definire la svalutazione
del veicolo che oggi come oggi è sempre
più un’incognita con le nuove disposizioni
sull’inquinamento, lo sviluppo velocissimo delle
nuove tecnologie e l’invecchiamento precoce di
qualsiasi cosa.
Il quarto mito ci dice che questa soluzione
ha troppi servizi e alcuni non servono. Accanto
alle formule tradizionali “tutto incluso” oggi le
apposite compagnie offrono modalità che consentono
di scegliere quali prestazioni includere,
abbassando quindi il canone. Il ragionamento
“non ne ho bisogno perché non mi è mai successo
niente e faccio poca strada” quindi non
poggia su basi solide, perché l’imprevisto può
capitare in qualsiasi momento. Servizi modulabili
a seconda delle esigenze: questa è la nuova
direzione del noleggio.
Quinto mito: quando si tratta la nuova
macchina non si ha il vantaggio della permuta
e/o della rivendita. Tralasciando la considerazione
che la permuta o la rivendita tra due, tre
o quattro anni diventa un’incognita e addirittura
potrebbe essere un problema, abbiamo già detto
che l’operazione spesso comporta una trafila
piuttosto lunga e alla fine si fanno guadagni
esigui rispetto ai soldi spesi per l’acquisto. Se
proprio si vuole, le compagnie offrono una prelazione
sull’acquisto che può essere girato, direttamente
o meno, a terzi interessati.
Sesto mito è che i costi dei servizi
sono troppo alti, soprattutto quando si guarda
la ripartizione del canone nelle due voci “puro
noleggio” e “servizi”. Anche qui l’errore è sempre
confrontare il prezzo di listino e il canone. Vanno
aggiunte le spese per i tagliandi dell’auto (calcolati
in base ai chilometri previsti), la manutenzione
ordinaria e quella straordinaria ipotizzata per
tutte le assicurazioni, i bolli, ecc. Se si facesse
mente locale davvero su l’importo totale sostenuto
per l’utilizzo della propria auto, quella oggi
in proprietà, ci si renderebbe conto di quanto ci
è gravata di più rispetto all’ipotesi dell’affitto della
vettura, assumendoci inoltre il rischio di perderla
per un incidente o per un furto, vedendo andare
in fumo in un attimo il nostro investimento.
Settimo e ultimo mito è che non conviene
ai privati perché non si scaricano i costi. Al contrario
invece sempre più clienti privati scelgono
tale soluzione, tanto è vero che sempre più società
presentano offerte studiate ad hoc. Questo
perché al primo posto dei vantaggi riconosciuti
dagli intervistati c’è la semplificazione (è tutto
compreso, quindi non devo pensare a niente),
seguita dalla pianificazione (spesa mensile fissa,
certa e al riparo da sorprese).
Come dice infatti Luca Montagner, partner
di Quintegia, il noleggio «è lo specchio di un
neo-pragmatismo degli italiani rispetto all’auto,
dove il vero lusso si chiama praticità».