a cura di Maria Pompei
Ristoratori al sicuro con il protocollo anticontagio
Cos’è? Perché farlo? A chi si rivolge e a chi rivolgersi?
Sei un ristoratore? Uno di quegli imprenditori
coraggiosi che non sta con le mani in mano ad
aspettare gli aiuti dello Stato piovere dal cielo?
Colui che nonostante tutto non vedeva l’ora di
riaprire il suo locale?
Social, giornali, tv, organi di stampa in
generale, nonché rappresentati istituzionali, in
questi mesi ci hanno bombardato con buone
prassi da seguire, linee guida da rispettare per
fronteggiare il “bastardo invisibile”, passatemi
il termine, chiamato Covid-19. Un bel giorno
ci siamo visti piombare addosso, sulle nostre
famiglie e sui nostri ristoranti, una pandemia
che ha portato gravi conseguenze all’intera
economia.
Il settore della ristorazione costituisce,
nel contesto dell’emergenza da virus SARSCoV-
2, un ambito di particolare rilevanza. Infatti
nei locali di somministrazione di cibi e bevande
si realizzano alcune condizioni che richiedono
l’adozione di misure di contenimento del
contagio particolarmente attente.
Cosa fai tu per rendere il tuo ristorante sicuro?
Ma soprattutto vuoi veramente capire quali sono i
rischi che corri e fai correre ai tuoi lavoratori?.
Oggi più che mai è fondamentale
l’analisi del rischio Coronavirus e il relativo
protocollo anticontagio specifico e studiato
sulle caratteristiche del proprio locale che è
strettamente legato alle dimensioni, tipo di
ristorazione, ecc.
Tutte le attività di ristorazione, come le altre
imprese, sono tenute ad avere delle norme
condivise di regolamentazione per il contrasto
e il contenimento della diffusione del Covid-19
negli ambienti di lavoro, anche quelli che non
hanno dipendenti ma che prevedono accesso
al pubblico.
Si tratta di redigere una documentazione ben
dettagliata sulle misure individuate che verranno
messe in atto per il contenimento della diffusione
del virus, in base a quanto previsto dai protocolli
e dalle linee guida istituzionali relative alla
propria attività, affinché sia rispettata e assicurata
la protezione dei lavoratori e dei clienti. Come
per tutti gli aspetti legati alla sicurezza nei luoghi
di lavoro, anche per il protocollo anticontagio il
titolare dell’impresa rischia penalmente in caso
di non regolarità e non adempienza. Non puoi
farlo da solo: rivolgiti a un’azienda specializzata!
Costruire da 30 anni aiuta i ristoratori
a mettersi al sicuro nel posto dove trascorrono
la maggior parte della loro giornata, se non H24,
ovvero il proprio ristorante.
Costruire redige il protocollo anticontagio per i ristoranti perché:
• da 30 anni si occupa di salute e protezione
nelle attività di ristorazione;
• da 30 anni si rivolge agli imprenditori e li segue
per altri servizi (HACCP, controllo di gestione,
abilitazione SAB, ecc) pertanto conosce bene
tutti gli aspetti di questo settore;
• ha deciso di mettere a disposizione tutta la
propria esperienza a riguardo, compreso il
rapporto di 30 anni con gli organi di competenza
e di ispezione deputati alla supervisione
nell’ambito della salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro, interfacciandosi con loro per conto del
ristoratore in fase di redazione dei documenti, ma anche in caso di verifica ispettiva;
Nella redazione del protocollo
anticontagio esclusivo per i ristoranti, Costruire
parte dall’analisi e valutazione del rischio
contestualmente al sopralluogo in azienda al
fine di definire le misure specifiche per quel
determinato ristorante.
La redazione avviene dietro un’approfondita
disamina delle normative di settore (DPCM
17/05/2020 e successivi, linee guida INAIL,
relative Delibere Regionali) connettendosi
direttamente con i vari organi di competenza
e deputati al controllo al fine di individuare
soluzioni personalizzate, adeguate ed efficaci
e soprattutto senza mai perdere di vista il
principio fondamentale che deve guidare ogni
azienda nella gestione della sicurezza. Parliamo
dell’articolo 2087 del codice civile che impone
all’imprenditore di adottare, nell’esercizio
dell’impresa, le misure che, secondo la
particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica,
sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la
personalità morale dei prestatori.
Ricordiamo che il protocollo anticontagio
specifico per i ristoranti:
• non è la stampa delle ultime linee guida regionali
relative al proprio settore merceologico;
• non è l’affissione di cartelli più o meno decifrabili
(scaricabili da un qualsivoglia sito per informare
lavoratori e clienti di come lavarsi le mani, di
non entrare se si ha la febbre, di rimanere a
distanza per evitare assembramento);
• non è per tutte le imprese.
È solo ed esclusivamente per i ristoratori che
vogliono preservare se stessi, i propri dipendenti
e i propri clienti dal rischio del contagio, capire
cos’è il Covid-19 e qual è il pericolo reale e
concreto che corrono nel proprio locale.